l'idea ( ovvero un'Italia del 2019 pre-unitaria o mai unificata [ da sviluppare bene questo punto] ) è interessante....il legal-thriller ( anche se con questo termine si dice tutto e si dice nulla) come sfondo un po' meno..
Per quanto mi riguarda, la nostra esperienza professionale possiamo farla fruttare dal punto di vista letterario non riproponendo vecchi schemi narrativi dove gli americani sono maestri ( Grisham, Turow e via cantando), bensì sviscerando il rapporto avvocato-clienti-società e come l'avvocato mediamente disperato si relaziona con la società che lo avvince.
Vi invito pertanto a leggere un libro di un nostro esimio collega :
Cartongesso di Francesco Maino -Einaudi
razie...per essere precisi l'Italia, anzi, il mondo, che sto cercando di delineare è pure fortemente influenzato da una teocrazia cattolica con tanto di Inquisizione che innesca conflitti di giurisdizione con la magistratura ordinaria (es: chi è competente per i reati commessi da e contro un membro del clero? E per i reati contro la morale? E per l'eresia, che per la magistratura secolare ovviamente non rileva o non dovrebbe rilevare?). Per legal thriller io intendo un romanzo dove un "caso", una vicenda di cronaca faccia da fulcro non solo per narrare le dinamiche processuali, che se trattate troppo tecnicamente possono fare fuggire i lettori non addetti ai lavori, ma anche per narrare un contesto, le vite degli avvocati, delle parti...
Fatta questa premessa, il mio intento sarebbe di narrare di un processo in un contesto distopico in cui le classiche garanzie processuali siano del tutto assenti o quasi: per esempio una scena che ho già scritto, con una certa fatica, è un interrogatorio con utilizzo della tortura...l'unica "evoluzione" è che è prevista l'assistenza medica e l'assistenza di un difensore.
Quanto a legal-thriller nostrani consiglio:
1) i romanzi di Roberta Gallego (mi risulta sia un PM piemontese se non ho capito male) i cui protagonisti sono i lavoratori tutti (PM, GIP, Giudice, Polizia Giudiziaria) di una Procura di un'immaginaria città del Nord Italia: scritti molto bene e con una struttura narrativa interessante che danno un'idea di vissuto molto vicino alla realtà con cui si confrontano tutti i giorni i professionisti del diritto in italia, assai lontano dalle aule tirate a lucido e perfette dei Tribunali americani;
2) "L'ultimo Cliente" di Pietro Caliceti: interessante per la parte sulla crisi dell'avvocatura italiana e per alcune nozioni in materia di AML e "giochini" attuabili con le società anonime olandesi. L'unico difetto è che a volte è veramente troppo tecnico e sembra più di leggere un articolo di dottrina o di assistere a una conversazione tra avvocati piuttosto che leggere un romanzo.
Chiedo venia ma ho divagato...tuttavia il tema legal thriller italiani è stuzzicante
