senza polemica, ma mi sorprende che un fan sfegatato del libero mercato come te metta da parte le regole dell'economica politica per dare la colpa alla crisi e alla scomparsa della piccola borghesia.
volendo utilizzare una terminologia giuridica, si potrebbe, al limite, parlare di concausa (ma proprio al limite), ma ricondurre il tutto alla congiuntura negativa mi pare un po' azzardato.
Googlando ho trovato che "nel 1985 gli avvocati iscritti all’albo erano solo 48.327. A fine 2015 erano ben 237.132" (246.786 secondo un'altra fonte, sempre nel 2015).
prendendo per buone queste cifre, credo che ci sia ben poco da aggiungere.
Anche ammettendo che un buon 25% di costoro non eserciti effettivamente la professione (ma allora perché sono iscritti?), significherebbe che a dividersi la torta sono circa 180.000 avvocati, ossia 4 volte il numero di iscritti nel 1985 (ma probabilmente anche nel 1985 esisteva il fenomeno degli iscritti non esercitanti). Sempre internet ci dice che gli avvocati in Francia sono 60.223, quindi un terzo di quelli ipoteticamente "attivi" nel nostro paese. Devo continuare?
Ora, naturalmente ciascuno è libero di interpretare questi dati come meglio crede. Io penso che la legge della domanda e dell'offerta dia una spiegazione soddisfacente di quello che sta accadendo.
Ed esiste anche un problema politico. Domanda: è giusto l'aver fatto crescere esponenzialmente il numero di avvocati in un paese che demograficamente non è cambiato dal 1985 ad oggi, con conseguente inevitabile svilimento della categoria?
logico, poi, che di fronte a questi dati qualcuno abbia pensato bene di attuare politiche di decimazione degli avvocati, con criteri tutt'altro che meritocratici e sicuramente discutibili (esempio: la decimazione per via economico-finanziaria, gonfiando a dismisura i costi di esercizio).
Per concludere. Non so se con un numero di avvocati simile a quello della Francia il mio reddito ne risentirebbe in positivo. Certezze non ne ho. Ma la legge della domanda e dell'offerta suggerisce di sì. I miei servizi, come i tuoi, avrebbero ben altro valore. Per un cliente non sarebbe così facile andare dall'avvocato e pretendere di essere ricevuto aggratis, o di pagare il servizio richiesto una miseria. Andare dall'avvocato tornerebbe ad essere una scelta ponderata, poiché economicamente più onerosa, e anche il nostro agire quotidiano verrebbe visto con altri occhi (oggi chi riceve una lettera di diffida da un legale si mette a ridere, e corre subito dal suo avvocato per una replica, spesso senza dover pagare nemmeno un centesimo, dato che è passata l'idea che certe attività non abbiano più valore commerciale).